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22/04/2025 - Ravvisati profili di incostituzionalità della Legge di bilancio 2025 che impone il versamento preventivo
L'accordo di mediazione ricognitivo dell'usucapione ha efficacia erga omnes?
22/04/2025 - È atto di autonomia privata che non pregiudica i preesistenti diritti dei terzi sul bene (Cassazione, ordinanza n. 565/2025)
Ministero Giustizia, notifiche di atti giudiziari: nuovo indirizzo pec
22/04/2025 - Dal 14 aprile 2025 è cambiato l’indirizzo di posta elettronica certificata
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Bonus tredicesima anche nella dichiarazione dei redditi
22/04/2025 - <div>Con delle faq del 18 aprile 2025 l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti sul bonus tredicesima sottolineando come il contribuente che, pur essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, non abbia richiesto il Bonus al proprio datore di lavoro, può beneficiare del Bonus nella dichiarazione dei redditi. Se il contribuente deve restituire il Bonus ricevuto, in quanto non spettante, deve inoltre barrare la colonna 7 “Restituzione Bonus per assenza requisiti” del rigo C14 del modello 730 o del rigo RC14 del modello REDDITI PF.</div> Con delle faq del 18 aprile 2025 l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti sul bonus tredicesima sottolineando come il contribuente che, pur essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, non abbia richiesto il Bonus al proprio datore di lavoro, può beneficiare del Bonus nella dichiarazione dei redditi. Se il contribuente deve restituire il Bonus ricevuto, in quanto non spettante, deve inoltre barrare la colonna 7 “Restituzione Bonus per assenza requisiti” del rigo C14 del modello 730 o del rigo RC14 del modello REDDITI PF.
Compensi professionali percepiti dagli eredi: gli obblighi di certificazione
22/04/2025 - <div>In caso di compensi professionali percepiti dagli eredi, con la risposta a interpello n. 118 del 22 aprile 2025 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che essendo la partita IVA stata chiusa anticipatamente dal defunto professionista, solo laddove il contribuente rimanga inerte, nonostante la richiesta del curatore di emettere la fattura, sorgerà per quest'ultimo l'obbligo di ''regolarizzare'' l'operazione, come prescritto dal citato comma 8 dell'articolo 6, del decreto legislativo n. 471 del 1997, al fine di evitare la sanzione ivi prevista.</div> In caso di compensi professionali percepiti dagli eredi, con la risposta a interpello n. 118 del 22 aprile 2025 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che essendo la partita IVA stata chiusa anticipatamente dal defunto professionista, solo laddove il contribuente rimanga inerte, nonostante la richiesta del curatore di emettere la fattura, sorgerà per quest'ultimo l'obbligo di ''regolarizzare'' l'operazione, come prescritto dal citato comma 8 dell'articolo 6, del decreto legislativo n. 471 del 1997, al fine di evitare la sanzione ivi prevista.
DUP 2025: l'audizione dei Commercialisti
22/04/2025 - <div>Presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera dei deputati il CNDCEC in merito al Documento di Finanza Pubblica 2025,ha chiarito come sia sicuramente apprezzabile il dato relativo alla costante riduzione del tax gap, che conferma una tendenza consolidata da anni, ma non possiamo non evidenziare che il dato della pressione fiscale risulta in aumento. Pertanto, è auspicabile che l’encomiabile e costante opera di riduzione del tax gap sia destinata in modo tangibile alla diminuzione della pressione fiscale, in particolare su ceto medio, imprese e professionisti.</div> Presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera dei deputati il CNDCEC in merito al Documento di Finanza Pubblica 2025,ha chiarito come sia sicuramente apprezzabile il dato relativo alla costante riduzione del tax gap, che conferma una tendenza consolidata da anni, ma non possiamo non evidenziare che il dato della pressione fiscale risulta in aumento. Pertanto, è auspicabile che l’encomiabile e costante opera di riduzione del tax gap sia destinata in modo tangibile alla diminuzione della pressione fiscale, in particolare su ceto medio, imprese e professionisti.
Editoria e contratto solidarietà: recupero quote TFR in Uniemens
22/04/2025 - <div>L’INPS, nel messaggio n. 1348 del 2025, fornisce le istruzioni per il recupero, tramite conguaglio, delle quote di TFR maturate in regime di contratto di solidarietà con trattamento di integrazione salariale straordinaria (CIGS) in vigenza del regime assicurativo e regolamentare dell’INPGI.</div> L’INPS, nel messaggio n. 1348 del 2025, fornisce le istruzioni per il recupero, tramite conguaglio, delle quote di TFR maturate in regime di contratto di solidarietà con trattamento di integrazione salariale straordinaria (CIGS) in vigenza del regime assicurativo e regolamentare dell’INPGI.
Premi INAIL: aggiornati tassi d'interesse e sanzioni
22/04/2025 - <div>Nella circolare n. 27 del 2025, l’INAIL ha aggiornato i tassi di interesse e la misura delle sanzioni applicabili, dal 17 aprile 2025, a tutti i debiti per premi assicurativi e accessori. I tassi vengono aggiornati annualmente sulla base del tasso minimo di partecipazione per le operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema, vigente alla data di presentazione dell’istanza, e sono pari all’2,40%.</div> Nella circolare n. 27 del 2025, l’INAIL ha aggiornato i tassi di interesse e la misura delle sanzioni applicabili, dal 17 aprile 2025, a tutti i debiti per premi assicurativi e accessori. I tassi vengono aggiornati annualmente sulla base del tasso minimo di partecipazione per le operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema, vigente alla data di presentazione dell’istanza, e sono pari all’2,40%.
Periodo di prova nei contratti a termine: è tutto chiaro sulle modalità di calcolo?
22/04/2025 - <div>Il Collegato Lavoro (<a target="_blank" class="rich-legge" title="legge n. 2032024" href="https://onelavoro.wolterskluwer.it/document/10LX0000974311SOMM">legge n. 203/2024</a>) ha definito le modalità di calcolo della durata del periodo di prova nei contratti a termine. Ha previsto, inoltre, la possibilità che la contrattazione collettiva intervenga nella definizione del periodo di prova, ma solo qualora la formula del contratto sia “più favorevole” rispetto a quanto previsto dalla legge. Ma cosa significa “più favorevole”, e soprattutto, per chi deve essere più favorevole? Ci ha pensato il Ministero del Lavoro a chiarirlo con la <a target="_blank" class="rich-legge" title="circolare n. 6 del 2025" href="https://onelavoro.wolterskluwer.it/document/10LX0000979812SOMM">circolare n. 6 del 2025</a>, nella quale ha precisato che la regola prevista dal contratto collettivo può intervenire in sostituzione della formula legale solo qualora sia di durata inferiore rispetto al calcolo matematico previsto dal legislatore. Rimangono, tuttavia, alcuni dubbi. Quali?</div> Il Collegato Lavoro (legge n. 203/2024) ha definito le modalità di calcolo della durata del periodo di prova nei contratti a termine. Ha previsto, inoltre, la possibilità che la contrattazione collettiva intervenga nella definizione del periodo di prova, ma solo qualora la formula del contratto sia “più favorevole” rispetto a quanto previsto dalla legge. Ma cosa significa “più favorevole”, e soprattutto, per chi deve essere più favorevole? Ci ha pensato il Ministero del Lavoro a chiarirlo con la circolare n. 6 del 2025, nella quale ha precisato che la regola prevista dal contratto collettivo può intervenire in sostituzione della formula legale solo qualora sia di durata inferiore rispetto al calcolo matematico previsto dal legislatore. Rimangono, tuttavia, alcuni dubbi. Quali?
Reporting di sostenibilità: la Commissione Europea rilancia sugli ESRS
16/04/2025 - <div>Per essere davvero efficace, la rendicontazione di sostenibilità deve essere leggibile, fondata su dati rilevanti e sufficientemente armonizzata con gli altri standard internazionali, in modo da non diventare una duplicazione onerosa o una mera compliance formale. Per questo la Commissione UE ha ufficialmente incaricato l’EFRAG di predisporre una versione semplificata e riformulata degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). La richiesta si inserisce nella strategia europea di semplificazione normativa (il c.d. omnibus package) che punta a ridurre gli oneri regolatori senza sacrificare la qualità dell’informazione o l’ambizione della transizione sostenibile.</div> Per essere davvero efficace, la rendicontazione di sostenibilità deve essere leggibile, fondata su dati rilevanti e sufficientemente armonizzata con gli altri standard internazionali, in modo da non diventare una duplicazione onerosa o una mera compliance formale. Per questo la Commissione UE ha ufficialmente incaricato l’EFRAG di predisporre una versione semplificata e riformulata degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). La richiesta si inserisce nella strategia europea di semplificazione normativa (il c.d. omnibus package) che punta a ridurre gli oneri regolatori senza sacrificare la qualità dell’informazione o l’ambizione della transizione sostenibile.
Revisore della sostenibilità: la formazione nel periodo transitorio
15/04/2025 - <div>Con il Pronto Ordini n. 2 del 2025, il CNDCEC risponde a un quesito in materia di formazione per il revisore della rendicontazione della sostenibilità, in particolare in merito agli obblighi formativi, per il periodo transitorio (anni 2024 e 2025), dei revisori che desiderano presentare istanza per l’abilitazione al rilascio dell’attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità. Il Consiglio Nazionale chiarisce che, stante la natura abilitativa della formazione svolta in materia di rendicontazione e attestazione di sostenibilità nel periodo transitorio (anni 2024 e 2025), la maturazione dei cinque crediti previsti dalla norma deve intendersi una tantum, e quindi nel corso del 2024 o del 2025.</div> Con il Pronto Ordini n. 2 del 2025, il CNDCEC risponde a un quesito in materia di formazione per il revisore della rendicontazione della sostenibilità, in particolare in merito agli obblighi formativi, per il periodo transitorio (anni 2024 e 2025), dei revisori che desiderano presentare istanza per l’abilitazione al rilascio dell’attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità. Il Consiglio Nazionale chiarisce che, stante la natura abilitativa della formazione svolta in materia di rendicontazione e attestazione di sostenibilità nel periodo transitorio (anni 2024 e 2025), la maturazione dei cinque crediti previsti dalla norma deve intendersi una tantum, e quindi nel corso del 2024 o del 2025.
ETS: pubblicato il fac-simile della relazione al bilancio dell'organo di controllo
10/04/2025 - <div>Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato l’aggiornamento del documento “La relazione dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore all’assemblea degli associati (o di altro organo equivalente delle fondazioni) in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio” che si attiene alle indicazioni contenute nelle Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore applicabili, e in particolare alle indicazioni contenute nella Norma 7.1.</div> Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato l’aggiornamento del documento “La relazione dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore all’assemblea degli associati (o di altro organo equivalente delle fondazioni) in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio” che si attiene alle indicazioni contenute nelle Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore applicabili, e in particolare alle indicazioni contenute nella Norma 7.1.
Smart&Start Italia: le agevolazioni per le imprese italiane che realizzano progetti d'innovazione comuni con imprese francesi
22/04/2025 - <div>Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stabilito le modalità per la concessione delle agevolazioni della misura Smart&Start Italia, gestita da Invitalia, in favore delle imprese italiane che realizzano progetti d’innovazione comuni con imprese francesi, finalizzati allo sviluppo e all’introduzione sul mercato di prodotti, soluzioni o applicazioni operative a più elevato tasso di innovazione. Le domande di agevolazione, corredate dei piani di impresa e dell’accordo di partenariato dovranno essere presentate a decorrere dalla data indicata da una prossima circolare ministeriale.</div> Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stabilito le modalità per la concessione delle agevolazioni della misura Smart&Start Italia, gestita da Invitalia, in favore delle imprese italiane che realizzano progetti d’innovazione comuni con imprese francesi, finalizzati allo sviluppo e all’introduzione sul mercato di prodotti, soluzioni o applicazioni operative a più elevato tasso di innovazione. Le domande di agevolazione, corredate dei piani di impresa e dell’accordo di partenariato dovranno essere presentate a decorrere dalla data indicata da una prossima circolare ministeriale.
Startup e PMI innovative: gli incentivi fiscali de minimis
22/04/2025 - <div>L’incentivo fiscale in “de minimis” all’investimento in startup innovative e PMI innovative prevede una detrazione IRPEF al 65% destinata alle persone fisiche che investono nel capitale di rischio di startup innovative. Ai fini della fruizione dell’incentivo e prima dell’effettuazione dell’investimento, il legale rappresentante della startup innovativa è tenuto a presentare istanza sulla piattaforma informatica “Incentivi fiscali in regime «de minimis» per investimenti in start-up e PMI innovative”. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente, o per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) che investano prevalentemente in startup innovative o PMI innovative.</div> L’incentivo fiscale in “de minimis” all’investimento in startup innovative e PMI innovative prevede una detrazione IRPEF al 65% destinata alle persone fisiche che investono nel capitale di rischio di startup innovative. Ai fini della fruizione dell’incentivo e prima dell’effettuazione dell’investimento, il legale rappresentante della startup innovativa è tenuto a presentare istanza sulla piattaforma informatica “Incentivi fiscali in regime «de minimis» per investimenti in start-up e PMI innovative”. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente, o per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) che investano prevalentemente in startup innovative o PMI innovative.
Credito di imposta R&S&I: come gestire i casi particolari
22/04/2025 - <div>Tra le agevolazioni in vigore nel 2025, si annovera il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica. Le spese ammissibili, le intensità di aiuto e gli importi massimi variano in base alle diverse attività agevolate. Nell'applicazione del credito di imposta, possono presentarsi alcuni casi particolari a cui le imprese devono prestare particolare attenzione. Tre sono i possibili scenari che si possono presentare. Quali?</div> Tra le agevolazioni in vigore nel 2025, si annovera il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica. Le spese ammissibili, le intensità di aiuto e gli importi massimi variano in base alle diverse attività agevolate. Nell'applicazione del credito di imposta, possono presentarsi alcuni casi particolari a cui le imprese devono prestare particolare attenzione. Tre sono i possibili scenari che si possono presentare. Quali?
Direttiva UE NIS2: scadenze e fasi nell'iter di adeguamento delle imprese
22/04/2025 - <div>Il 28 febbraio è stata la data ultima per la registrazione delle organizzazioni destinatarie sul portale ACN, come richiesto dalla direttiva NIS2. Il processo di adeguamento proseguirà adesso attraverso ulteriori fasi essenziali, imponendo alle organizzazioni un impegno attivo e un approccio ben organizzato. Cosa devono fare le imprese?</div> Il 28 febbraio è stata la data ultima per la registrazione delle organizzazioni destinatarie sul portale ACN, come richiesto dalla direttiva NIS2. Il processo di adeguamento proseguirà adesso attraverso ulteriori fasi essenziali, imponendo alle organizzazioni un impegno attivo e un approccio ben organizzato. Cosa devono fare le imprese?
Strumenti operativi per la rilevazione della crisi d'impresa: quali criticità
19/04/2025 - <div>Il Codice della crisi d’impresa nel disciplinare per l’imprenditore l’adozione di misure, o assetti organizzativi, amministrativi e contabili, idonei alla tempestiva rilevazione dello stato di crisi, induce a ritenere che tutte le imprese, indipendentemente dalla loro struttura, siano tenute alla redazione, o quantomeno alla disponibilità dei dati necessari per una rapida predisposizione, di prospetti previsionali e valutativi. Tra questi, a titolo esemplificativo, il budget di tesoreria rolling a dodici mesi e il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento. In verità, la loro implementazione può presentare difficoltà operative rilevanti, soprattutto per le micro e piccole imprese.</div> Il Codice della crisi d’impresa nel disciplinare per l’imprenditore l’adozione di misure, o assetti organizzativi, amministrativi e contabili, idonei alla tempestiva rilevazione dello stato di crisi, induce a ritenere che tutte le imprese, indipendentemente dalla loro struttura, siano tenute alla redazione, o quantomeno alla disponibilità dei dati necessari per una rapida predisposizione, di prospetti previsionali e valutativi. Tra questi, a titolo esemplificativo, il budget di tesoreria rolling a dodici mesi e il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento. In verità, la loro implementazione può presentare difficoltà operative rilevanti, soprattutto per le micro e piccole imprese.
Peculato per distrazione tra i reati 231: quali procedure devono adottare gli enti?
18/04/2025 - <div>Il decreto Carceri (<a target="_blank" class="rich-legge" title="D.L. n. 922024" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000965939SOMM">D.L. n. 92/2024</a>) ha abolito una fattispecie incriminatrice (l’abuso d’ufficio) introducendo nel contempo tra i reati presupposto fissati dal <a target="_blank" class="rich-legge" title="D.Lgs. n. 2312001" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000146502SOMM">D.Lgs. n. 231/2001</a> l’indebita destinazione di denaro o cose mobili o peculato per distrazione. Come sempre accade quando vi è l’introduzione di un nuovo reato presupposto, anche la nuova fattispecie incriminatrice di peculato per distrazione comporterà per le società che hanno adottato il modello di organizzazione e gestione la necessità di attivarsi per la revisione del MOG e la mappatura dei rischi.</div> Il decreto Carceri (D.L. n. 92/2024) ha abolito una fattispecie incriminatrice (l’abuso d’ufficio) introducendo nel contempo tra i reati presupposto fissati dal D.Lgs. n. 231/2001 l’indebita destinazione di denaro o cose mobili o peculato per distrazione. Come sempre accade quando vi è l’introduzione di un nuovo reato presupposto, anche la nuova fattispecie incriminatrice di peculato per distrazione comporterà per le società che hanno adottato il modello di organizzazione e gestione la necessità di attivarsi per la revisione del MOG e la mappatura dei rischi.
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GDPR: come gestire gli adempimenti
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